Vino & Altre Storie

Associazione Nazionale città dell’olio

Written by Veronica Lavenia

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L’antica cultura dell’olio extra vergine, fatica a emergere, rispetto, ad esempio, alla cultura vitivinicola probabilmente anche perché la comunicazione sul tema non si è rivolta in modo capillare e divulgativo al consumatore, come, nel corso dei decenni, al contrario, è stato capace di fare il mondo del vino.

Oggi, in un’epoca in cui numerosi studi scientifici hanno confermato e continuano a comprovare gli effetti salutistici dell’olio extra vergine di oliva all’interno di una dieta sostenibile, la curiosità su questo alimento da parte del consumatore è aumentata.

Sono ancora in molti a conoscere poco questa realtà e a dare valore a un EVO di qualità. Per questo, ai fini di una divulgazione mirata a coinvolgere il consumatore, è importante condividere l’esperienza non solo delle realtà aziendali artigianali dei vari paesi produttori ma anche di chi attraverso il proprio percorso professionale contribuisce a dare visibilità e valore culturale all’intero comparto olivicolo.

Nata con l’intento di diffondere la bellezza del paesaggio olivicolo, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, nel corso dei decenni, ha ampliato il proprio raggio di azione, divenendo un punto di riferimento rilevante non solo per gli addetti ai lavori ma anche per tutti coloro i quali sono interessati a conoscere questa realtà, attraverso l’organizzazione di eventi ed altro.

©Città dell’olio

Quando e dove nasce la vostra Associazione?

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio è stata fondata a Larino (Campobasso) nel dicembre 1994.

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Quali attività svolge l’Associazione Città dell’olio e a chi si rivolge prevalentemente?

Nello specifico, l’Associazione ha, tra i suoi compiti principali, quello di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità; tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo; diffondere la storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l’organizzare eventi, l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing mirate alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano. Riunisce i Comuni, le Provincie, le Camere di Commercio, i GAL (Gruppi di Azione Locale) e i Parchi, siti in territori nei quali si producono oli che documentino adeguata tradizione olivicola connessa a valori di carattere ambientale, storico, culturale e/o rientranti in una Denominazione di Origine.

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Siete stati pionieri in tempi in cui in pochi avrebbero scommesso su una realtà ancora di nicchia come il settore olivicolo. Rispetto ai primi anni di vita della vostra Associazione riscontrate un interesse maggiore da addetti ai lavori e consumatori per realtà volte a offrire un servizio di divulgazione importante come il vostro?

Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti negli anni. Ad oggi, contiamo 375 Soci. Negli ultimi anni, l’interesse è cresciuto in quanto, da semplice prodotto, l’EVO è diventato una opportunità di crescita e sviluppo sostenibile di un territorio. È stato fondamentale, negli anni, fare un lavoro capillare sui territori, muovendosi, personalmente, per creare sinergia ed occasioni di crescita importante per l’Associazione, oltre ad incrementare la comunicazione attraverso tutti i canali a disposizione. Di anno in anno, abbiamo visto crescere il numero di amministrazioni pubbliche delle Regioni italiane, dalla Lombardia alla Sicilia, così come al Centro Italia, che hanno scelto di aderire alla rete delle Città dell’Olio, potendo vantare una produzione di Olio Extravergine d’Oliva di qualità o di Olio d’Oliva Extravergine Dop ed Igp, diventata, ormai, un vero e proprio motore economico per i territori a forte vocazione olivicola. Sono il cuore pulsante dell’Associazione da sempre impegnata a sostenere e valorizzare le produzioni e i territori che espongono il marchio Città dell’Olio.

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Come è cambiata la realtà olivicola Nazionale e, per la vostra esperienza, in senso più ampio quella dei più importanti paesi produttori nel corso degli ultimi anni?

Il cambiamento è stato, soprattutto, culturale e siamo agli inizi. Culturale perché è sempre stato visto come una commodity ed ora sta facendo il salto di qualità perché il consumatore sta iniziando a percepire il valore della incredibile biodiversità e, quindi, caratterizzazione olfattiva e gustativa che rappresenta questo prodotto. Un percorso che stanno compiendo anche gli altri Paesi produttori del Mediterraneo, e non solo, che puntano sempre più sia a esaltare le proprietà organolettiche che gli aspetti storici, ambientali, nutraceutici, identitari che sono componenti essenziali del prodotto finito. L’olio EVO è una emozione continua ma bisogna conoscerla per apprezzarla.

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Mentre il consumatore medio, anche non esperto, ha un’idea chiara della differenza tra un vino da “Grande distribuzione” e un vino da enoteca o, comunque, di livello, ed è disposto a spendere per degustare vino di qualità, differente è la visione che il consumatore ha nei riguardi dell’EVO. Per lo più, egli vede nell’EVO di qualità e ha un certo costo, un prodotto da usare “per le occasioni” e, nell’EVO venduto al supermercato, un prodotto comunque idoneo da usare tutti i giorni. Quale il vostro contributo per educare il consumatore alla conoscenza dell’EVO e a un consumo abituale anche dell’EVO artigianale?

Riteniamo che l’olio Extra vergine di Oliva abbia un grande potenziale e non sia da meno rispetto al vino. Va però saputo spiegare e presentare, avendo, forse, un impatto meno “immediato” sul consumatore rispetto al vino. Il vino è un prodotto “completo” di per sé, può essere degustato ed apprezzato anche da solo, per l’olio, è necessario coinvolgere altri aspetti, quali l’abbinamento a piatti anche semplici, come una bruschetta o un piatto di pasta, per far capire al consumatore la differenza tra l’acquisto e l’utilizzo di un olio di qualità o meno. Un altro aspetto fondamentale è quello di trasmettere l’importanza dell’olio, soprattutto, per il suo valore salutistico nel prevenire l’invecchiamento cellulare, i tumori, l’aterosclerosi e le malattie infiammatorie. Abbiamo, recentemente, sottoscritto un protocollo di intesa con la LILT. Questa collaborazione, mette in evidenza l’aspetto importante del ruolo e delle proprietà nutraceutiche dell’EVO ed è una buona occasione di sensibilizzazione e promozione per l’Olio EVO.

Ma il consumatore va educato da piccolo e, infatti, da ormai quasi vent’anni abbiamo un programma dedicato a tutte le scuole di ogni ordine e grado denominato “Olio in Cattedra” che vuole far conoscere il prodotto olio EVO ma anche e soprattutto il mondo fatto di persone, fatica e passione che c’è e che giustifica un prezzo adeguato.

 

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Quanto è importante, soprattutto in tempi attuali, la valorizzazione dell’oleoturismo e come usare tale risorsa per dare nuove risorse al comparto olivicolo?

Dal 1° gennaio 2020 il turismo dell’olio ha la sua legge, un emendamento approvato con la Legge di Bilancio 2020, ha dato un forte input all’oleoturismo, equiparando le sue attività a quelle che si realizzano in ambito enoturistico. La nostra Associazione, si è fortemente impegnata su questo tema lavorando alacremente alla costruzione delle bozze dei decreti attuativi che renderanno esecutiva la legge. Il tema del turismo dell’olio, in particolare, ci sta molto a cuore perché riteniamo che sia un’opportunità di conoscere realtà che altrimenti rimarrebbero sconosciute.  Pensiamo che la valorizzazione dell’oleoturismo sia fondamentale, per dare ancora più slancio all’offerta turistica legata al mondo dell’olio di oliva in forte espansione, è nata nel 2020 un’iniziativa mai pensata prima: il I° Concorso nazionale Turismo dell’Olio con la direzione scientifica della prof.ssa Roberta Garibaldi, tra i massimi esperti di turismo enogastronomico in Italia. Obiettivo del Concorso è quello di raccogliere tutte le best practice/esperienze legate al turismo dell’olio promosse dalle Città dell’Olio. Una grande opportunità per dare visibilità e valore alle proposte turistiche ed alle attività esperienziali che emergono dai nostri territori a cui si darà risalto attraverso i media e la promozione sui canali di comunicazione web e social dell’Associazione Sei sono state le categorie in gara: Frantoi/ Aziende Olivicole; Oleoteche; Musei dedicati all’olio/Frantoi Ipogei/Uliveti Storici; Ristoranti/Osterie; Dimore Storiche/Hotel/B&B/Agriturismi; Tour operator/Agenzie di viaggio/Altri organizzatori di esperienze (ProLoco/Associazioni).

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Obiettivi dell’Associazione nel prossimo futuro?

La nostra Associazione vuole continuare ad impegnarsi  per costruire un vero e proprio “movimento” di cultura, stimolo, conoscenza, divulgazione e promozione dell’olio extra vergine di oliva, grazie alla continua collaborazione con le numerose Amministrazioni pubbliche che attraverso la rete Città dell’Olio investono nella cura e nella conservazione di frantoi antichi e tipici, nella costruzione di percorsi ad hoc dedicati alla scoperta dell’EVO, con visite guidate al paesaggio ricco di oliveti secolari e degustazioni di Olio Extravergine d’Oliva.

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Intendiamo farlo continuando ad organizzare eventi legati al mondo dell’olio e dell’oleoturismo. Si è conclusa la I° Edizione del Concorso Turismo dell’Olio, e stiamo adesso lavorando alla II°.

Stiamo raccogliendo le adesioni per la “Merenda nell’Oliveta”, evento che vede protagoniste le varie amministrazioni comunali nell’organizzazione di una giornata che sarà un’occasione stanziale di condivisione e di convivialità per vivere l’oliveto, che include rappresentazioni e giochi, laboratori, spettacoli di danza e teatrali.

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“La Camminata tra gli Olivi”, unica giornata nazionale a fine ottobre che tanti itinerari in un’unica data per una passeggiata dedicata a famiglie e appassionati alla scoperta del patrimonio olivicolo italiano attraverso paesaggi legati alla storia ed alla cultura dell’oro verde. Desideriamo continuare a stringere rapporti e partnership con tutte quelle realtà impegnate nella formazione e nella divulgazione della cultura dell’olio, vogliamo continuare a partecipare ai progetti Europei e non solo, il cui obiettivo è il rafforzamento della competitività del settore dell’olio d’oliva; riattivare il “Club Amici dell’Olio” una community di amanti dell’olio che si scambia idee, si incontra e si confronta, organizza e partecipa ad eventi. Ma abbiamo a cuore anche il territorio e il nostro impegno è anche verso una politica nazionale di recupero degli oliveti abbandonati anche attraverso politiche di agricoltura sociale che vadano nella direzione di valorizzare i luoghi della produzione e della vita quotidiana con le sue comunità, ovvero le centinaia di Città dell’Olio italiane.

About the author

Veronica Lavenia

PhD.
Writer, book author and magazine contributor, some of her works have appeared in the most popular International magazines.
Digital Content Manager and Communication Manager at "The Wolf Post", since the birth of the platform.

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