Vino & Altre Storie

Strada del vino di Rueda: intervista con Marta Martínez

Written by Veronica Lavenia

Nel cuore della Castiglia si snoda una delle strade del vino spagnole più antiche e prestigiose di cui abbiamo già scritto qui.

La direttrice dell’Associazione della Strada del vino di Rueda, Marta Martínez, ricorda l’importanza della condivisione del vino in quanto storia, tradizione e cultura e spiega come la Strada del vino di Rueda si impegni per la divulgazione di un ecoturismo sostenibile, al passo con i tempi.

©Ruta del vino de Rueda- Marta Martinez Presidente

Dall’ultimo colloquio con la Vostra Associazione, quali obiettivi sono stati raggiunti e quali sono i prossimi prefissati?

Le cose sono cambiate molto dall’ultima intervista. Cosa dire dello shock che la pandemia ha comportato per il settore dell’enoturismo o per i consumi del vino anche se, visti in prospettiva, possiamo ritenerci privilegiati.

Tuttavia, nonostante questa vicenda che ha segnato la nostra storia e le nostre vite, il bilancio degli ultimi anni è molto positivo. Nel 2021, abbiamo lavorato a un nuovo Piano Strategico del territorio, che confermasse alcune premesse su cui stavamo lavorando,  che ci hanno aiutato a capire e vedere come potevamo adattarci alle nuove esigenze dei turisti. Con esso, abbiamo potuto creare una tabella di marcia, mai meglio detta, verso la quale proiettarci nei prossimi anni e, da qui, con obiettivi chiari, abbiamo lavorato, coscienziosamente, per raggiungerli.

Sfruttiamo le opportunità che l’Europa ci offre attraverso i fondi Next Generation, stiamo facendo progressi in molti settori che ci aiuteranno ad assumere il ruolo di leader come destinazione enoturistica. Tra questi, la sostenibilità, certo, ma anche la digitalizzazione, l’economia circolare, il miglioramento della professionalizzazione del settore o il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio vitivinicolo.

Dieci secoli di produzione del vino sono una lunga strada e siamo consapevoli di avere una cultura e una tradizione vitivinicola importante. Per questo, stiamo lavorando per dare visibilità a tutto quel DNA del vino che ci caratterizza come recupero delle nostre cantine ipogee.

Per il futuro, c’è molto da fare ma, forse, il progetto più interessante è un Piano di Sostenibilità del Turismo che abbia una dotazione economica che ci permetterà di sviluppare alcune azioni particolarmente importanti come lo sviluppo di una rete di mobilità sostenibile, un atlante della vigneti o un progetto entusiasmante in un castello medievale.

Negli ultimi anni, soprattutto in Europa, il vino è stato e continua ad essere al centro di controversie sulla sua pericolosità per la salute. Notizie, spesso fuorvianti, che rischiano di mettere in crisi non solo l’economia dei Paesi produttori ma anche secoli di storia. Come racconta la Strada del Vino di Rueda, attraverso i suoi itinerari enogastronomici, il vino in relazione ad un tema così importante?

Il vino per noi è vita, è cultura. In una terra con più di mille anni di tradizione vinicola, la vita non si capisce senza di essa. Ha fatto e fa parte della nostra quotidianità e costituisce, come ho ribadito, il nostro stesso DNA, ed è questo che mostriamo al viaggiatore nella nostra offerta enoturistica.

Qui, non inventiamo nulla, tutto ciò che si può vedere e conoscere è quello che siamo: la vita del viticoltore, le usanze dei nostri paesi, lo sviluppo enologico e vitivinicolo che stiamo vivendo in questi anni, la nostra gastronomia, tutto ha un sapore di vino bianco).

Naturalmente, noi difendiamo sempre il consumo moderato e comprendiamo che, da questa posizione, il vino è un alimento. Ma non uno qualsiasi, uno carico di significato, per questo reificarlo e trasformarlo in un prodotto di dibattito ci mette molta tristezza. Qualcosa di così importante per molti paesi europei non può essere separato dal peso storico ed emotivo che rappresenta portarlo al dibattito. È chiaro che il consumo incontrollato di alcol è negativo per la nostra salute ma, da una posizione responsabile, il vino non dovrebbe entrare in questo argomento.

©Ruta del vino de Rueda

Quali servizi offre la vostra via ai turisti nazionali ed internazionali?

La Strada del Vino offre ai visitatori un sigillo di qualità. Quando una struttura appende il nostro badge sulla sua porta, si impegna a rispettare premesse e standard che garantiscono il miglior servizio al cliente. Per questo, superano una certificazione semestrale che lo corrobora. Ma, dalla Strada del Vino, lavoriamo con un approccio a 360°, dall’interno verso l’esterno. Dalla professionalizzazione del settore, fornendo loro gli strumenti necessari per adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori, alla promozione, diffusione, allo sviluppo di un’agenda concordata sul territorio, ecc. C’è molto lavoro interno da parte dei nostri professionisti per rendere questa una destinazione enoturistica strutturata e coordinata. Questo, forse, non viene percepito dai turisti, ma è ciò che permette loro di trascorrere un week-end nel nostro territorio e di godere di un’offerta variegata e di un ricco programma di attività.

Attraverso il sito della Strada del Vino i visitatori possono facilmente organizzare il proprio viaggio, informarsi sulle attività che proponiamo, sugli eventi speciali, o anche prenotare visite alle cantine e altre proposte di interesse.

Annualmente, realizziamo anche alcune azioni specifiche, come i concerti in vigna o le nostre Degustazioni Uniche in Luoghi Unici, che ci permettono di coniugare patrimonio, vino e gastronomia in ambienti magici.

©Ruta del vino de Rueda- Aquilea Rueda

Vini e cambiamenti climatici: come si adattano le cantine della vostra Associazione a questa nuova realtà?

Se qualcosa caratterizza le nostre cantine è il loro carattere innovativo. Non si parla solo di adattamento, direi che si va oltre. Da quei vini dorati e pallidi che conquistarono i palati dei Re nei secoli XV e XVI all’immensa varietà di vini presenti oggi sul mercato, sono passati molti anni di ricerca, tentativi e voglia di sorprendere. Il nostro vitigno autoctono, il Verdejo, è una varietà molto versatile e ciò rende più facile diversificare e ampliare l’offerta di vini. Pertanto, nell’insieme dei vini bianchi di qualità della Denominazione d’Origine Rueda, oggi possiamo trovare vini giovani, freschi e fruttati; vini invecchiati in botti, foudré o uova di cemento; vini fermentati sui lieviti, di grande finezza ed eleganza; il nostro classico dorato e pallido o addirittura scintillante. Forse una delle scommesse più importanti degli ultimi anni è la produzione di vini gastronomici, con sufficiente complessità e struttura per accompagnare tutti i tipi di piatti. È un modo per rispondere a una tendenza globale in cui il consumo di vini bianchi è in aumento, rispetto a rossi e rosati.

Allo stesso modo, qualcosa che ha segnato la nostra viticoltura e le nostre cantine è la sostenibilità, intesa dal concetto ecologico ma anche assimilata attraverso protocolli che, senza passare dalla certificazione, si basano sulla responsabilità nei confronti del nostro pianeta. È il nostro modo di rispondere alle richieste del mercato ma anche il nostro modo di ringraziare la nostra terra per tutto ciò che di buono ci offre. Una scommessa sul futuro.

About the author

Veronica Lavenia

PhD.
Writer, book author and magazine contributor, some of her works have appeared in the most popular International magazines.
Digital Content Manager and Communication Manager at "The Wolf Post", since the birth of the platform.

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