Vino & Altre Storie

Vini del Portogallo- Wines of Portugal

Written by Veronica Lavenia

Antica quanto tutta l’Europa, l’origine dei vini in Portogallo sembra risalire al 2000 AC circa. quando fiorì la civiltà di Tartesso. A quel tempo, il vino, prodotto dai vitigni piantati nelle valli del Tejo e del Sado, fungeva da moneta di scambio, favorendo così la cultura della vite.
Tra l’VIII e il XII secolo, nonostante l’epoca dell’influenza araba e la loro cultura che vietava, severamente, il consumo di bevande fermentate, la coltivazione della vite e la produzione di vino, si mantennero.
Fu in quel periodo che i vini del Portogallo acquistarono notorietà non solo in patria ma anche all’estero.

Nel XV secolo i vini fortificati venivano trasportati in caravelle e invecchiati all’interno delle botti sparse per le stive, dove il clima marino avrebbe offerto un vino di alta qualità. Lo chiamavano vino “Roda” o “Torna Viagem” e fu con esso che i portoghesi iniziarono a conoscere e lavorare con l’invecchiamento del vino.
A metà del XVI secolo, Lisbona divenne il più grande centro di consumo e distribuzione di vino dell’impero e il vino portoghese raggiunse tutte le parti del mondo.
1703, con l’accordo per regolare il commercio tra Portogallo e Inghilterra, stabilito nel Trattato di Methuen, segnò un’ulteriore fase di espansione per i vini portoghesi.
Il 10 settembre 1756, con atto reale, fu creata la Companhia Geral da Agricultura das Vinhas do Alto Douro con lo scopo di regolare la produzione e il commercio dei vini della regione e stabilire la delimitazione della regione. A quel tempo, il marchese di Pombal esercitò una forte influenza sul settore del vino, stabilendo una serie di misure protezionistiche, rivolte in particolare alla regione dell’Alto Douro e al famoso vino di Porto.

Il XIX secolo registrò un periodo di crisi per l’enologia in Portogallo per via di alcune malattie della vite, oidio, seguita dalla peste della fillossera, diffusa in tutto il paese e che devastò la maggior parte delle regioni vinicole.

©Wines of Portugal

All’inizio del XX secolo, iniziò il processo di regolamentazione ufficiale di varie altre denominazioni di origine portoghesi: Madeira, Moscatel de Setúbal, Carcavelos, Dão, Colares e Vinho Verde si unirono ai vini da tavola Port Wine e Douro.

Nel 1986, viene costituito l’Istituto della Vite e del Vino, organismo adeguato alle strutture imposte dalla nuova politica di mercato, conseguente all’adesione del Portogallo alla Comunità Economica Europea.

Nel 2010, è stato creato il marchio Vinhos de Portugal/Wines of Portugal, marchio collettivo e un mezzo per comunicare i vini portoghesi al mondo.

Scopriamo di più dalle parole di Frederico Falcão, CEO di Wines of Portugal.

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Il Portogallo è una terra sorprendente anche dal punto di vista vitivinicolo, con una storia antica, ricca di tradizioni. Quali sono le principali regioni dedicate alla viticoltura?

In Portogallo abbiamo più di 14 regioni vinicole e 31 DOC (Denominação de Origem Controlada), e possiamo affermare con orgoglio che le regioni vinicole portoghesi sono un’esperienza enoturistica straordinaria. Secondo i dati ufficiali, nel 2020, la regione vinicola con la maggiore superficie vitata è la regione del Douro, con 44.162 ettari di vigneto.

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Quali sono le mete enoturistiche più gettonate e quali servizi offrono ai turisti?

In Portogallo ci sono quattro regioni che si distinguono nell’enoturismo: Douro, Vinho Verde, Lisboa e Alentejo. Ci sono diversi servizi a disposizione dei turisti ma i più popolari sono la degustazione di vini, la visita alle cantine e l’apprendimento della vinificazione.

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Con quali attività la vostra Associazione promuove la tradizione dei vini portoghesi nel mondo?

Promuoviamo i vini in 21 paesi, raggiungendo più di 100 attività di promozione all’anno suddivise in 4 rubriche principali: Eventi, Educazione, Promozione e Comunicazione. Da fiere del vino, campagne di marketing, Masterclass, degustazioni di vini portoghesi, seminari, ecc., svolgiamo un gran numero di attività in tutto il mondo per promuovere i vini portoghesi.

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Quali mercati esteri in particolare apprezzano le specialità portoghesi?

Nel 2020, le esportazioni totali di vino hanno raggiunto 856 milioni di euro e 315 milioni di litri. Si registra un aumento del 4,49% in valore e del 6,35% in volume rispetto al 2019. Le principali destinazioni delle esportazioni di vino portoghese sono Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile e Canada.

La Francia è stato il Paese che ha trainato le esportazioni nel 2020, con una quota di mercato del 12,94%, anche se ha registrato un calo, in valore, di 3,3 milioni di euro rispetto al 2019.

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Il Regno Unito è stato il Paese che è cresciuto di più, in valore, nel 2020, passando da 77,7 a 95,3 milioni di euro rispetto al 2019.

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Nella top 10 delle esportazioni di vino portoghesi si possono citare anche il Brasile, che ha registrato una crescita del 23,46% rispetto al 2019, e la Svezia, che ha avuto un incremento del 38,18% rispetto all’anno precedente.

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Perché i vini portoghesi sono speciali?

Siamo un mondo di differenza…

Rispetto a molti altri paesi, il Portogallo non ha sostituito i suoi vitigni autoctoni con quelli internazionali, mantenendo un potenziale unico di originalità, basato sulla sua biodiversità ancestrale. Ciò, ha creato nei vini portoghesi un profilo sensoriale diverso dai vini del resto del mondo, che attrae sempre più consumatori.

©Wines of Portugal

L’ampia gamma di vitigni unici di alta qualità è impressionante: Touriga Nacional, Touriga Franca, Trincadeira, Aragonez, Baga, Castelão, Alvarinho, Arinto, Fernão Pires, Encruzado e molti altri sono responsabili del carattere incomparabile dei vini portoghesi. Sebbene il mondo dei vini, in generale, si concentri maggiormente sulle varietà Cabernet Sauvignon e Chardonnay, in Portogallo gli amanti del vino possono godere di una gamma impressionante di aromi diversi e caratteristici.

About the author

Veronica Lavenia

PhD.
Writer, book author and magazine contributor, some of her works have appeared in the most popular International magazines.
Digital Content Manager and Communication Manager at "The Wolf Post", since the birth of the platform.

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