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Zorzettig produce vino da oltre cento anni. L’azienda è ubicata sulle colline di Spessa di Cividale, terra generosa con un terroir e un microclima unici. L’estensione della proprietà raggiunge, oggi, 115 ettari con una produzione annua media di 800.000 bottiglie. La Cantina è presente all’estero in Austria e Germania, Asia Stati Uniti, Australia e nord Europa.

© Zorzettig
Annalisa Zorzettig regala qualche ricordo e alcune informazioni sul vino fiore all’occhiello dell’azienda in questa intervista.

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L’azienda ha una storia lunga cento anni. Cosa ha mantenuto Zorzettig dei valori di un tempo e quali innovazioni ha apportato la sua generazione?
Una volta la vigna era sacra, perché fonte di sussistenza. Oggi, abbiamo mantenuto, tale sacralità, quasi “un culto” perché è biodiversità e qualità.
I tempi cambiano e l’ospitalità, ovvero aprire le porte della cantina per offrire un calice e condividere il nostro lavoro, diventa una delle chiavi per divulgare la nostra produzione, raccontandone la storia. Non solo.
La disponibilità e la serietà nei confronti dei clienti è una valore aggiunto, così come la selezione dei fornitori, partner fondamentali. Con loro abbiamo instaurato un rapporto di fiducia lungo anni.
Infine, una delle innovazioni tipiche della mia generazione è l’aver costruito una squadra unita, al lavoro per lo stesso obiettivo.

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La cantina si trova sulle colline di Spessa di Cividale, nel cuore dei Colli Orientali del Friuli. In che modo i suoi vini raccontano la storia di un territorio a così alta vocazione vitivinicola?
I vini raccontano un territorio importante, con caratteristiche ben definite date dalla “ponca” e dal microclima di queste colline.
I Vini bianchi longevi possiedono armonia ed eleganza. Equilibrio tra acidità/sapidità/Mineralità/profumi.

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Nata in una famiglia di vignaioli da sempre, quale il suo primo ricordo di bambina in vigna o cantina che le è rimasto particolarmente impresso?
Ho ricordi meravigliosi. Un famiglia eravamo (tra fratelli e cugini) in otto bambini. Uno in particolare vede i quattro più grandi, me compresa, distesi sotto le botti di legno a passarci il tubicino di gomma che, sapientemente, mio cugino (il più grande) aveva preparato per bere il Picolit. Ovviamente, siamo stati puniti! Così, mille altri momenti tra campagna e cantina di divertimento, alternati a regole abbastanza rigide dei nostri genitori.

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Naturalmente, tutta la vostra produzione è figlia di un lavoro che esprime passione e territorio. Eppure, le chiedo se c’è un vino che per lei, più di altri, è vicino alla sua personalità o a cui è più affezionata.
Oggi, è “i Fiori di Leonie”. Ha il nome della mia nipotina che ama muoversi tra le piante da frutto, in mezzo alle vigne. È l’augurio per un futuro un po’ meno complicato, più semplice, più naturale e un po’ spensierato
Un uvaggio di:
- Friulano: la forza , l’integrità, i valori , la tradizione. L’energia che spero di trasmettere a mia nipote.
- Sauvignon: i profumi, il savoir faire, l’atmosfera, la grinta.
- Pinot bianco: l’eleganza , la schiettezza, la pulizia.

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Le sfide future di Zorzettig?
Capire, direi quasi indovinare, qual è il futuro di questo nettare dalla storia “millenaria”.