Vino & Altre Storie

Vino ed etichette sanitarie: intervista con Nicola Angiuli

Written by Veronica Lavenia

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Le etichette sanitarie, che entreranno in vigore in Irlanda, con il benestare dell’Unione Europea, riportanti i gravi danni per la salute del consumo di alcol, segnano un punto di svolta storico, nell’ambito della comunicazione e commercializzazione del vino.

L’abuso di alcol è una delle piaghe dei tempi contemporanei e non è gridando allo scandalo, rispetto a una decisione, probabilmente in futuro riguardante tutti i paesi dell’Unione Europea, che la questione sarà risolta.

Il nuovo millennio sta portando con sé mutamenti di vario genere e su diversi fronti. Cambiamenti rapidi per cui servono capacità di adattamento e volontà di adeguarsi a una società che deve anche essere educata rispetto a certi consumi. Il vino è tra questi, per quanto certe valutazioni e conseguenti provvedimenti, non dovrebbero riguardare, a mio  modesto avviso, solo l’ambito alimentare ma anche, ad esempio, l’uso smodato di una tecnologia che, se non usata correttamente, gioca un ruolo cruciale di disinformazione.

Nel mio articolo sul tema ho condiviso alcune riflessioni inerenti il ruolo che la comunicazione dovrebbe avere non domani ma oggi (anzi, ieri).

© Nicola Angiuli

Nicola Angiuli,  importatore di vini italiani negli USA domando il suo punto di vista.

Nicola Angiuli ha un’esperienza lunga trent’anni e la visione di un imprenditore che opera in una società, come quella Statunitense, fortemente competitiva e il cui mercato vitivinicolo rimane di importanza cruciale per gli imprenditori del settore.

© Nicola Angiuli

Nicola, da esperto del settore, per quanto il tuo paese di riferimento siano gli Stati Uniti, come pensi potrebbe cambiare per i tuoi colleghi l’approccio alla vendita del vino in Irlanda? 

Certamente non sarà facile. Le persone, in genere, si ricordano più delle cose negative che di quelle positive, sfortunatamente. In più, il settore del vino sta soffrendo la conseguenza di un consumo eccessivo da parte degli Irlandesi di superalcolici e altre bevande alcoliche, che superano di gran lunga il consumo di vino.

Io credo personalmente che chi rovina i Paesi sono sempre i politici e commettiamo gli stessi errori dai tempi dei Romani. Non impariamo mai. Mai sia, che i politici dicano qualcosa o pensino di aggiungere una frase negativa sulle etichette sulle bevande gassate, stile soda, che in realtà contengono delle sostanze che fanno veramente male al corpo umano.

Prima di un nuovo studio scientifico che ne ha sancito il “grave danno per la salute” e della “pandemia da alcol” di cui soffre l’Irlanda, che ha costretto il Governo a correre ai ripari, il vino, secondo altrettanti recenti ricerche scientifiche aveva (in dosi moderate) effetti addirittura benefici per la salute. Cosa pensi in merito a questo radicale cambio di rotta? Non è strano che un prodotto, di cui non si può abusare, diventi d’improvviso non consigliato, nemmeno una tantum e in dosi moderate (secondo anche le dichiarazioni rilasciate da molti epidemiologi italiani)?

Mi pare strano, sì. Perché non parliamo, ad esempio, della Sardegna, invece, dove l’età media di chi beve Cannonau è la più lunga del mondo? O di chi consuma Negroamaro o Tannat, solo per menzionare alcuni vitigni tra i tanti soggetti di diversi studi, che dimostrano che se bevuti in moderazione fanno bene alla salute. Se inizio a elencare tutti i benefici del vino, potrei scrivere un libro.

Questa è sicuramente una strada che porterà ad altri danni, perché le persone che iniziano a credere a tutti questi studi estremi, non avendo una mentalità aperta, smetteranno di bere qualsiasi alcolico, anche in moderazione, sostituendolo con bevande piene di zuccheri, che secondo numerosissimi studi sono alla base di molti disturbi della salute. Ma non si trova nessuna bevanda gassata con un avvertimento per la salute!

©Nicola Angiuli

Se, come l’Unione Europea auspica, entro il 2025 dovrà partire un piano di azione volto a ridurre il consumo di cibi e bevande potenzialmente cancerogene (tra cui il vino), che cambiamenti prevedi sulla modalità di vendite all’estero del vino Europeo, Italiano in particolare?

Anche qui entriamo in politica. Qualsiasi eccesso fa male, persino bere troppa acqua.

Penso che questo rovinerà non solo le vendite all’estero, ma anche il turismo in Italia: molti turisti vengono in Italia non solo per la moda, il mare, i nostri musei e le bellezze naturali, ma anche e soprattutto per l’abbinamento del nostro cibo con i nostri vini. Per noi il vino fa parte del pasto, non è una semplice bevanda.

© Nicola Angiuli- FRANCOLI USA

Non credi che la politica Europea sul tema agevolerà all’interno del mercato Statunitense prevalentemente i vini locali o quelli d’oltreoceano non soggette a tale regolamentazione? Se sì, in che misura?

Per il momento non credo. Le etichette per il mercato americano sono diverse e sia quelle americane che quelle straniere seguono le stesse regole. Non escludo che l’America in futuro non copierà’ l’Europa e lì sì, ci sarà del danno. A quel punto però anche i vini locali ne saranno colpiti perché dovranno seguire le stesse regole.

Il tipico americano però non segue molto la politica europea, al contrario del tipico europeo che è molto più informato su quanto succede in America, per cui magari ci saranno meno proposte e spinte a copiare queste leggi.

Il rischio, da parte del consumatore medio, occasionale, ma che ha comunque un peso sul mercato, è di non considerare più attraente il prodotto vino anche come idea regalo. Una bottiglia di vino, soprattutto se costosa, recante in bella vista la dicitura “Nuoce gravemente alla salute” non è di certo un invito all’acquisto. Quale sarà l’approccio sul tema da parte degli importatori nel prossimo futuro?

Prima del cambio del secolo, eravamo maggiormente influenzati dalla pubblicità’ rispetto a oggi, che fosse uno sponsor sulla Formula 1, una pubblicità’ in una rivista, un cartellone pubblicitario. Oggi, invece, le cose sono cambiate e siamo influenzati anche dai social media  e dalla rete. La mia proposta è di usare il digitale per creare l’idea che regalare del vino sia sempre  trendy, soprattutto per le occasioni speciali. Certo, la scritta eventuale non aiuterà ma possiamo provare a invertire questa immagine. Mi vengono in mente i sigari, anche loro hanno la scritta “nuoce gravemente alla salute” sulla scatola, ma, anche grazie a certe pubblicità, riviste specializzate e la rete sono sempre un regalo perfetto per occasioni importanti.

Se un politico dovesse leggere questo articolo vorrei dargli un consiglio: invece di scrivere “nuoce gravemente alla salute”, perché non scrivere che “l’eccesso di un litro al giorno nuoce alla salute”, promuovendo il consumo con moderazione in questo modo?

© Nicola Angiuli- FRANCOLI USA

Nuove sfide per il mestiere di importatore. Colgo l’occasione per chiederti, in prospettiva, come prevedi il 2023 per il mercato del vino Italiano negli Stati Uniti.

Io ho incontrato  altri colleghi e abbiamo buone prospettive per il 2023. Notiamo un leggero calo nei prezzi dei trasporti, che auspichiamo scendano ancora. I produttori sono più preparati ad affrontare problemi quali la carenza di bottiglie (che esiste ancora, ma è più sotto controllo). Inoltre, io seguo sempre la borsa americana (sperando che l’America non prenda il raffreddore, altrimenti l’Europa prende la polmonite) ed è’ in ripresa (SP500 è a +3% da inizio anno e NASDAQ è a +10% da inizio anno). Questa è una nota positiva non solo per il nostro settore, ma anche per gli altri. Certo, la cosa può sempre cambiare da un momento all’altro. Pur guardando le banche fallite nel 2023, il mercato sta reggendo bene e a me, come alla maggioranza di noi italiani, piace avere una mentalità vincente e positiva.

About the author

Veronica Lavenia

PhD.
Writer, book author and magazine contributor, some of her works have appeared in the most popular International magazines.
Digital Content Manager and Communication Manager at "The Wolf Post", since the birth of the platform.

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